Concorso letterario

2022 Il LAVORO

LA VERGATA

Chiacchere –

Ciao Luca! Che fai? – Cosa faccio? Vado a lavorare! Eh sì, io lavoro…e diciamo che sì, mi piace! Bisogna lavorare perché il tempo passa meglio! Ehhh…qui in montagna sì che si lavora, siamo più intelligenti: lavoriamo la terra, diamo da mangiare agli animali, seminiamo. In città invece… sono proprio vagabondi, non lavorano mica tanto, stanno in ufficio…e basta! I villeggianti…bhe..insomma, diciamo che se la cavano!

Luca Palmieri


LaVergata, un posto straordinario

un punto di incontro,

un luogo di divertimento

il mio posto di lavoro.

Ogni tanto la voglia tende a scarseggiare

quella degli altri,

la mia deve ancora arrivare.

Scherzi a parte,

LaVergata è un laboratorio di rilegatura,

di libri fatti a mano, con punti di sutura.

LaVergata è il mio lavoro qui, esploro.

Ivan Carruba


Il lavoro è per me un momento di svago.

Chiara Barbagallo


A me il lavoro non interessa più, perché il mio contratto finisce tra un po’. Mi sento un po’ arrabbiata ma va bene così, perché ho chiuso col lavoro.

Emanuela Battistini


Lavoro è:

FARE

tricotin

PREPARARE

Quinterni

Forare Disegnare…

STARE insieme ai miei amici

Hanane Daraoui


Io, qui alla Vergata ho un ruolo di creare delle copertine per i libri o le agende, disegnando a pennarello.

Per me questo è uno dei lavori che mi piace di più.

Io sono Matteo: sono un artista.

Dipingo, pitturo e disegno .

Matteo Crinolini

Il mio lavoro è togliere tacchi!

Metto anche le matarozze nel rusco.

Lavoro tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12.

Il lavoro per me è importante per aiutare la famiglia. Stop.

Michele Zagnoni


Malinconia

Li sentivo spaccare vetri rotti

per poi sentire ruggine

lì sotto quei profondi vetri

e sentivo

e li portavo dentro a quel freddo gelido

in quelle valanghe di scosse e di parole

e sentivo scorrere quei tubini rotti

Li sentivo piano piano portare via

quel bellissimo ricordo di un lavoro e di un progetto magnifico.

Giulia Evangelisti


La primavera del lavoro

Mi piace il lavoro

Mi piace stare con i miei colleghi

Mi piace lavorare in insieme

Quando lavoro mi piace contare

Quando lavoro sento il foglio liscio

Sento che é bianco,

Quando lavoro mi sento felice

Maddalena Verrucchi


La Felicità può esserci in diversi modi.

Esiste anche la felicità sul lavoro dove

Ti rendi importante per qualcuno ma non è

Sempre così.

Quando ti rendi conto può sembrare che

Tutto può svanire e rompersi in mille pezzi.

Perché a volte può succedere la perdita del Lavoro

e nelle mani non trovi più nulla, è avrai le giornate vuote

e ti trasformi all’improvviso in nessuno,

e non sarai più te stessa quella di una volta.

Sara Yakoubi


Rossana, aveva un lavoro: allevava draghi. Ma c’era un piccolo problema…

Stava andando nella loro foresta per vedere come stavano i draghi della foresta. Notò che mancava un uovo ed era uno dei più grossi della covata. S’incupì di botto e si chiese come mai fosse sparito un uovo di quelle dimensioni.

Una voce le risuonò nella testa, era la voce di uno dei suoi draghi.

“Ross, come avrai notato una delle nostre uova è sparita. Non sappiamo chi sia stato, potresti aiutarci?”. Ross sorrise e disse:

“Certo che vi darò una mano, solo ditemi chi credete sia stato”. I draghi dissero; che pensavano fosse stato un’animale che aveva pensato che fosse cibo. Dopo le spiegazioni. Rossana decise di andare in cerca dell’uovo scomparso.

Chiuse gli occhi e si concentrò intensamente e allargò i tentacoli della sua coscienza e cercò quella del piccolo drago… Si rese conto di sentirlo, ma c’era qualcosa di strano. Era vispo e si muoveva. Ancora più incuriosita si mosse per seguirlo ma ora lentamente, non voleva spaventarlo se, come immaginava, l’uovo si era schiuso.

Nonostante fosse leggermente preoccupata, sorrideva:

Era felice che l’uovo si fosse apparentemente schiuso in anticipo sui tempi.

La coscienza del piccolo drago la indirizzò verso un piccolo cespuglio, dove Rossana vide una piccola coda squamata spuntare fra le foglie.

Rossana, gli toccò leggermente la mente con il più leggero dei tocchi e sentì che era un po’ spaventato ma riuscì a tranquillizzarlo abbastanza in fretta. Il piccolo drago le si avvicinò lentamente e le andò in braccio.

Rossana riuscì a riportarlo alla sua famiglia.

Rossana Mattioli


Sono Antonietta, vorrei parlare di una situazione a cui ho assistito e mi ha colpito molto e di come mi è nata la passione del lavoro di “assistente famigliare”. Nasce tutto da una situazione a cui ho assistito. Un ragazzo che conosco viveva con la madre, la sorella, la nipote e la nonna anziana. Un giorno il ragazzo dopo un brutto incidente con la macchina, ha perso anche il lavoro. Ha iniziato ad aver paura di essere spiato, di uscire di casa, che sentiva profumi e voci che non esistevano. Un giorno, il ragazzo ha avuto una crisi molto pesante e la famiglia decise di farlo ricoverare in ospedale. Fu poi trasferito in una struttura più adatta a lui. Dopo 9 mesi, fu dimesso dalla struttura e tornò a casa. Penso che tutti debbano essere aiutati nei momenti di difficoltà, dopo alcuni anni di cura il ragazzo ha fatto un corso da OSS e ora lavora occupandosi delle persone anziane e bisognose.

Antonietta Signorelli



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